Lavoro e tempo libero per gli antichi romani
Se si visita Pompei ci si accorge che gli antichi abitanti della città sapevano vivere bene: i divertimenti e i passatempi non mancavano certamente in una città che contava circa 30.000 abitanti. Ricordiamo che i cittadini – e dunque gli abitanti di Pompei – romani non avevano in fondo tante attività lavorative: i lavori pesanti erano svolti dagli schiavi, che lavoravano la terra, o lavoravano nelle fabbriche antiche, i panifici, le lavanderie, le concerie, le fabbriche del garrum, cioè il condimento base della dieta romana. Le attività commerciali erano svolte per lo più dai liberti, da ex schiavi che si erano affrancati. Il famoso Trimalcione, protagonista del romanzo Satyricon, ricchissimo organizzatore di una cena passata alla storia per il suo lusso cafone, era un liberto arricchito.
Dunque ai romani, anche a quelli che vivevano a Pompei, restava un bel po’ di tempo libero, e le modalità in cui questo tempo veniva sfruttato sono tutte visibili andando agli scavi di Pompei.
Terme, teatro e giochi gladiatori
Il passatempo prediletto in tutte le città romane erano le terme. D’altronde le terme rispondevano anche a una necessità igienica: nelle case romane non c’era acqua corrente e per lavarsi era indispensabile andare alle terme. A Pompei se ne possono visitare ben tre, una vicina al Foro, con belle decorazioni. Qui i romani passavano il loro tempo chiacchierando, intrecciando conversazioni di affari, oltre a lavarsi e a compiere il giro delle tre temperature, calda, tiepida e fredda, che nella loro idea serviva a temprare l’organismo e a conservare la salute. Le Terme erano aperte in orari diversi, o come al Foro, in posti diversi, sia agli uomini che alle donne, e quindi servivano davvero tutti i cittadini, anche perché il costo era molto basso.
A Pompei si possono visitare due teatri, che ancora oggi sono usati per spettacoli di vario tipo. Il teatro Grande era dedicato agli spettacoli teatrali classici, ma anche alle popolari farse, e a balletti che prevedevano il mimo, cosa molto gradita per tutti. Poi c’era il teatro piccolo, l’Odeion, dedicato alla musica e coperto, un vero gioiello di architettura.
Ma il divertimento più amato dai pompeiani, e da tutti gli antichi romani, era certo il gioco tra i gladiatori. Oggi ci può sorprendere come una cosa così cruenta fosse ammessa, ma i tempi erano diversi. Nell’Anfiteatro si sfidavano i diversi gladiatori, in incontri cruenti che spesso prevedevano la morte di uno dei contendenti. Ma nell’Anfiteatro combattevano anche fiere l’un contro l’latra, e poi gladiatori contro fiere, e così via, fino al finale che appunto prevedeva lo scontro tra i campioni.
Se poi a sera un uomo voleva compagnia, ebbene era facile accompagnarsi con una prostituta, o in una delle tante osterie che offrivano anche questo servizio aggiuntivo, o in uno dei postriboli che anch’essi si possono visitare in città. Davvero a Pompei non mancava nulla per allontanare la noia!
Chi vuole seguire gli antichi pompeiani nei loro divertimenti, resti a dormire a Pompei, ne vale la pena.